Su piattaforma Zoom, martedì 16 e 23 novembre, e giovedì 2 dicembre 2021 dalle 18 alle 19,30.
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Sono quasi due anni ormai che i telegiornali snocciolano quotidianamente i dati sui morti, i pazienti gravi, i contagiati.
Abbiamo visto passare sugli schermi immagini di colonne di camion militari e ci hanno detto che trasportavano bare.
Siamo stati terrorizzati in ogni maniera possibile rispetto alla possibilità di venir contagiati e perdere la nostra vita, ma raramente si è sentito qualcuno che dicesse la verità ossia che la morte è indissolubilmente legata alla vita ed è un fatto naturale.
Tutti gli esseri che nascono prima o poi devono morire.
Tuttavia, nella società occidentale contemporanea, la morte è un argomento tabù, non se ne parla volentieri. San Francesco a parte, che nel Cantico delle Creature dice: “Laudato si’ mi’ Signore persora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelliche morrano ne le peccata mortali…
”Ma cos’è la Morte? Come si presenta? Quali sono i segni del suo approssimarsi e poi come si svolge il processo del morire? E ancora, come ci si può preparare per affrontare quel momento
Cercheremo insieme di trovare risposte a questi interrogativi riflettendo su alcuni passi illuminanti che ci ha lasciato il prof. Chögyal Namkhai Norbu (1938-2018), già docente di Lingua e Lettura Tibetana e Mongola all’Università di Napoli “L’Orientale” e uno dei massimi studiosi della Tradizione Tibetana.