Le parole per scrivere del cancro non sono solo quelle che spiegano o narrano della malattia, ma anche quelle che danno forma al senso che assume nella nostra vita, nel leggere karkinos come metafora del nostro tempo. Un saggio che fa riflettere e parla del cancro con uno sguardo differente da quello a cui abbiamo abituato il nostro pensare e sentire. Ci offre strumenti per prendersi cura di sé, avendo ben chiaro che la conoscenza è la misura della libertà dell’uomo. L’autore ci accompagna in un viaggio complesso che interroga il nostro modo di “essere nel mondo” e disvela come l’uomo si ammala nel tempo dell’insicurezza e dell’indifferenza.
Mario Soliani, medico e psicoterapeuta vive e lavora a Reggio Emilia. Vanta una lunga esperienza clinica e nella sua ricerca è stato in contatto con le tradizioni di cura in vari continenti. Ha studiato in Italia e in Francia alla Facoltà di Medicina dell’Université de Bordeaux II e si è diplomato in Psicoterapia junghiana con docenti formati al “C. G. Jung Institut” di Zurigo. Proviene da una formazione specialistica in Clinica Pediatrica, di cui ha ricoperto ruoli in Sanità pubblica e collaborazioni con l’Istituto Superiore di Sanità. Al suo attivo ha ricerche epidemiologiche pubblicate su riviste mediche istituzionali. Ha scritto: Cancro, Scienza mito e destino, Oncologia e Umanesimo (2016, 2019), presentato col patrocinio dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di Reggio Emilia e L’anima della Medicina. Dal Mito agli Algoritmi (2023). Per lungo tempo ha lavorato con terapeuti formati nelle Tradizioni Umanistiche ed è stato membro della Società Italiana di Storia della Medicina, della Società Italiana di Pediatria, della Liga Medicorum Homeophatica Internationalis e dell’International Society of Doctors for Environment.